L'agricoltura moderna è costantemente sollecitata ad abbracciare la scienza per superare le sfide del futuro, dal cambiamento climatico alla nutrizione di una popolazione in crescita. Sorge spontanea la domanda: di quale scienza abbiamo realmente bisogno?
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Il documento che segue, tratto dalla Sintesi esecutiva "Semi di resistenza" di Salvatore Ceccarelli per Navdanya International, svela una profonda contraddizione nel mondo scientifico. Da un lato, l'ecologia e la medicina enfatizzano la diversità: l'ecologia la considera fondamentale per aumentare la produttività e la resilienza agli impatti climatici, mentre la medicina la ritiene cruciale per la salute fisica e mentale attraverso un sano microbiota intestinale
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Dall'altro lato, la scienza del miglioramento genetico, negli ultimi 100 anni, ha puntato quasi esclusivamente sull'uniformità. Organismi Geneticamente Modificati (OGM) e prodotti delle Nuove Tecniche Genomiche (NGT) rappresentano la moderna espressione di questa ricerca di uniformità. Il testo spiega che, indipendentemente dal dibattito legale, dal punto di vista biologico OGM e NGT sono evolutivamente perdenti
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OGM e NGT ignorano il Teorema Fondamentale della Selezione Naturale: quando l'ambiente cambia (ad esempio, con l'introduzione di una coltura resistente), gli organismi viventi, come parassiti e infestanti, sfruttano la loro diversità interna, evolvendo e sviluppando resistenza. Per questo motivo, OGM e NGT sono soluzioni instabili e temporanee che aumentano l'incertezza e la vulnerabilità degli agricoltori
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La vera scienza di cui l'agricoltura ha bisogno è l'agrobiodiversità. L'uso di miscugli, popolazioni e consociazioni, (una scienza vecchia di quasi 100 anni), offre invece una soluzione durevole, perché impedisce lo sviluppo di parassiti resistenti ed è soprattutto non brevettabile. È urgente divulgare quanto l'ecologia, la medicina e la genetica molecolare insegnano sull'importanza della diversità per un rapporto virtuoso tra agricoltura, cibo e salute del pianeta.